Pensieri e parole in libertà
T e s t i d i R o s a r i o B o n o
Per il resto tutto bene... Buon Natale!
C'è un posto vuoto su
un treno in partenza per Venezia. C'è un posto vuoto su quell'aereo che
doveva riportarti a casa. C'è una bocca arida di baci, braccia che non
stringono altre braccia e che gesticolano soltanto per svolgere
compiti essenziali. Trionfa l'Abitudine. Ci sono carezze
sospese, desideri soffocati, amplessi simulati, sguardi filtrati dallo
schermo di un computer, parole sconnesse e dita che scorrono veloci sulle
tastiere dei telefonini. Quanti messaggi inutili...
E mentre i nostri
vecchi già abitano un paradiso sempre più affollato, i bambini
imprigionati in una bolla di vetro giocano senza allegria.
Un
mondo virtuale dove non sappiamo bene cosa siamo diventati e dove
stiamo andando.
Comunque... Per il
resto tutto bene!
Se dovessimo stilare
un elenco di tutte le altre cose che non possiamo fare, soprattutto in
questi giorni blindati che precedono il Natale e che si protrarranno
fino a dopo l'Epifania, perderemmo il nostro tempo a compilare un
lungo e triste elenco che farebbe entrare in depressione anche il più
irriducibile degli ottimisti.
Più semplice è rubricare quello
che invece possiamo fare. Si tratta giusto di tre o quattro
cosette essenziali: respirare (se ci dice bene), mangiare, dormire e
soprattutto non pensare a come siamo ridotti. Certo, oltre ad andare
al lavoro e/o al supermercato - col terrore di venire contagiati - si
può anche ascoltare musica, leggere, conversare al telefono, "buttarsi
via" su internet, spegnere la Tv... Ma sono mesi che la maggior parte
di noi è costretta a fare solo questo. E per un profondo rispetto del
dolore altrui, voglio evitare di ridurre al risultato di una fredda
addizione il numero di quanti hanno perso la vita senza poter dire
"umanamente" addio ai propri cari. Non si potranno invece contare i
danni psicologici - senza soluzione di continuità - che la pandemia ha
scatenato anche per mille altre drammatiche situazioni. Gli strizzacervelli avranno lavoro
assicurato per i prossimi cento anni.
Comunque... Per il
resto tutto bene!
E come ciliegina
sulla torta avvelenata, arriva fresca fresca di stampa la notizia che
a Londra è stata scoperta una variante del Covid 19 (o della Covid?)
che dicono abbia più o meno (due avverbi che la scienza non dovrebbe mai usare)
le stesse caratteristiche del ceppo originario ma che in compenso
possiede una maggiore velocità di propagazione e di conseguenza una
maggiore possibilità di contagiare gli esseri umani. Una bella
iniezione di fiducia alla vigilia della campagna di vaccinazione
collettiva annunciata per il 2021 e che sarà, viste le premesse,
l'ennesimo delirio.
Comunque... Per il resto tutto bene!
Avrei voluto parlare diversamente di Dicembre, il terzo e ultimo dei
miei mesi preferiti, ma preferisco rimandare nuovi entusiasmi e dolci
ricordi all'anno prossimo, quando (ci dicono) saremo tutti
"maggiorenni e vaccinati", nella speranza che la luce che ogni tanto
si intravede alla fine del tunnel non sia quella dei fari
dell'ennesimo TIR contromano che minaccia di travolgerci.
21.12.2020
Le nuove stagioni
Odio le domeniche
(come cantava Juliette Gréco) e soprattutto i lunedì. Odio i
mesi di luglio e agosto e quei pomeriggi di riposo forzato che il caldo
torrido rende insopportabili.
Ma amo settembre e
ottobre che, insieme a dicembre, sono da sempre i miei mesi preferiti. E
visto che il calendario continua a sgranare i suoi dodici mesi, uno dopo
l'altro, inesorabilmente, fregandosene delle guerre, delle pandemie, dello
scioglimento dei ghiacciai e di tutte le altre miserie che affliggono la
Terra, io anche quest'anno, come ogni anno, ho aspettato con gioia
l'arrivo di settembre. Nonostante tutto.
Da bambino mi godevo
l'ultimo mese di vacanza, poi iniziava la scuola. Ma anche tutto il resto
sembrava ricominciare da capo e ogni volta l'entusiasmo era
alle stelle. Mi rivedo nei campi a rubare i primi chicchi d'uva maturi,
spingermi in bicicletta sempre più lontano, a volte fino al fiume che
rappresentava il limite massimo oltre il quale - ci dicevano - sarebbe
potuto accadere di tutto. Mai oltre il ponte. La cosa buffa è che ai
bambini che vivevano sull'altra sponda veniva fatta la stessa
raccomandazione.
E poi da grande mi è
sempre piaciuto scegliere questo mese per viaggiare, concedendomi il lusso
di evitare gli esodi e i rientri di massa delle "sacre" famiglie e degli
sprovveduti.
Ritrovavo il clima mite,
il vento fresco tanto desiderato, quei tagli di luce particolari e tutti quei profumi che
si inseguivano all'ora di cena nelle stradine del centro storico. Poi le
passeggiate sul lungomare la sera, senza mai abbandonare la sana abitudine
del maglioncino sulle spalle per scongiurare i danni dell'umidità: piccoli piaceri che l'estate,
da sempre nemica dell'intimità e
della concentrazione, inevitabilmente disperdeva.
Quest'anno settembre è
iniziato con la luna piena, eccola lì che si offre agli sguardi rubati
dalle finestre, bella da fare paura. Speriamo che sia di buon auspicio.
Speriamo di riuscire a ritrovare almeno una parte di quelle piccole e
grandi emozioni
che mi auguro tutti abbiano almeno una volta provato nella vita, quando finisce
un'estate. Voglio essere positivo, volitivo (beati gli uomini di
buona volontà!), mi voglio viziare, coccolare, riprendere tutta l'energia
necessaria per affrontare gli agguati dell'inverno. Mai lasciarsi andare,
mai smettere di desiderare il meglio. Il nero di certi pensieri non si
addice agli incanti di settembre: bisogna puntare tutto sul rosso dei suoi
tramonti e sperare di vincere. 3.9.2020
Dopo settembre, l'idea di spendere due parole anche sul secondo dei
miei tre mesi preferiti mi intriga parecchio. Se non altro perché a
ottobre festeggio onomastico e compleanno.
Nel mese in cui
Bilancia e Scorpione la fanno da padroni mi è toccato il primo come segno
zodiacale e il secondo come ascendente. Si dice sia un'accoppiata a cui
converrebbe prestare "particolare" attenzione. Per quanto mi
riguarda, se riferito ad una accentuata sensibilità, abbinata a certe
spigolosità del carattere, potrebbe anche essere, ma vai a sapere... Anche se qualcuno giura
che nell'astrologia ci sia del vero, a me sembra che ci sia soprattutto
tanta fantasia, e quindi mi piace interpretare
queste cose soltanto come un gioco, niente di più.
Da sempre
incastonato in un periodo dell'anno carico di fascino e di suggestioni, grazie alle
metamorfosi delle stagioni, ottobre può manifestare scenari incantevoli, soprattutto per
le tonalità calde dei suoi colori (guarda caso i miei preferiti). Ma per poterli
ammirare e apprezzare
bisogna allontanarsi dai giacimenti di cemento armato delle nostre città e
immergersi nella natura, dove insieme ai rituali della vendemmia già ci si
prepara alla semina del grano. Nei prati non è difficile incontrare gli
ultimi girasoli e nei giardini sorprendere dalie sorridenti, astri che giocano a
nascondino, violeciocche disordinate e, con un po' di fortuna scoprire la delicata
bellezza dell' anemone japonica, veloce a sbocciare quanto ad appassire e
per questo diventata nel linguaggio dei fiori simbolo dell'abbandono,
della fine di un amore. Perché è vero, ottobre è un mese malinconico, ma
soprattutto è "un mese dai profumi intensi e dai gusti piccanti. Un mese
da respirare, gustare, calpestare" (cit. Stephen Littleword). E a
proposito di gustare, come non associare questo periodo alla dolcezza dei
cachi, delle pere e dell'uva, alla zucca, ai funghi, al tartufo, al
melograno, alla frutta secca e alle castagne...
Colgo l'occasione per
rispolverare e condividere alcuni cenni storici e qualche curiosità che
in parte già conoscevo e che ho potuto recuperare e raccogliere qui grazie al
web.
Nell'antica Roma, prima che Giulio Cesare promulgasse il calendario
giuliano spostando l'inizio dell'anno dal 1° marzo al 1° gennaio, OCTOBER era
l'ottavo mese. Poi per dodici anni (durante il regno
dell'imperatore Commodo) il suo nome fu sostituito da INVICTUS che significava
"invincibile".
Non è un caso quindi che il
mese
fosse un tempo dedicato a Marte, dio della guerra (allegoria dello
scontro con l'inverno).
1 ottobre: in Cina è
festa nazionale, inizia la "settimana d'oro".
3 ottobre 1839: alla
presenza di Ferdinando II Re delle Due Sicilie, viene inaugurata la
Napoli-Portici, prima ferrovia italiana.
Il 4 ottobre del 1957
l'Unione Sovietica lancia in orbita lo Sputnik 1, il primo satellite
spaziale che darà il via all' esplorazione dell'universo.
Il 6 ottobre del 1924 nasceva la Radio in Italia.
Il mese di ottobre,
insieme a maggio, è dedicato al culto mariano. Il giorno 7 la Chiesa
festeggia la Madonna del Rosario.
L'America è stata scoperta il 12 ottobre del 1492. Nello stesso
periodo (quasi 500 anni dopo) la sua antagonista, la Russia, viveva la storica Rivoluzione.
Il 26 ottobre 1954 la
città di Trieste torna italiana.
Potevano mancare i proverbi?
Ne ho scelto uno solo, perché mi ha fatto sorridere: "Vento d'ottobre
grida come l'orco: fa cader la ghianda che fa ingrassare il porco".
Ci sarebbe infine la leggenda irlandese sulle origini della notte
di Halloween (31 ottobre), ma la tralascio volentieri per
una forma di rigetto che ho sempre avuto nei confronti di questa "festa".
Preferisco aggiungere una citazione dalla "Canzone dei dodici mesi" di
Francesco Guccini:
"Non so se tutti hanno
capito, ottobre, la tua grande bellezza: nei tini grassi come pance piene
prepari mosto e ebrezza... Lungo i miei monti, come uccelli tristi fuggono
nubi pazze, lungo i miei monti colorati in rame fumano nubi basse...".
Oggi, GIORNATA NAZIONALE
DELLE VITTIME DELL'IMMIGRAZIONE", si commemorano i 368 migranti scomparsi
il 3 ottobre del 2013 in un tragico naufragio al largo di Lampedusa.
3.10.2020
|
Riflessioni e suggestioni in un tempo sospeso
Frasi scritte nei mesi di marzo e aprile
2020 durante il lockdown,
quando l'Italia si svegliava ogni giorno in piena emergenza
Coronavirus.
Come stai?
Come un discorso al contrario
Come un uovo di Pasqua senza la
sorpresa
Come un sorriso appena accennato
Come una fase lunare senza l'alta
marea
Come un mattino pieno di speranza
Come uno sguardo dal buco della
serratura
Come Peter che cerca la sua ombra
Come un pesce d'acqua dolce in un
lago salato
Come l'uomo invisibile davanti allo
specchio
Come a cento metri dal traguardo
Come un pesciolino rosso al Luna Park
Come un fiume nel letto di un altro
Come un biglietto di andata e ritorno
Come un anello sulla tua mano
Come Baby Blu che si ostina a
fiorire
Come un passo di danza nel vuoto
Come l'estate di San Martino
Come il primo giorno di scuola
Come un postino che suona tre volte
Come la Ragione senza il Sentimento
Come un gatto davanti alla porta
Come una goccia che piove sull'anima
Come il finale di un film già visto
Come un bambino che non ricorda la poesia
Come una partita a dama con il sole a scacchi
Come un vegano davanti a una
fiorentina
Come i fiori d'aprile e i colori di maggio
Come le rose rampicanti nei giardini di Pompei
Come l'acqua di sorgente che placa la sete
Come un segreto svelato nella Città Proibita
Come la Statua senza la Libertà
Un pensiero per Gordon
AGOSTO 2020 - Con un laconico messaggio datato 12 agosto
2020, postato sul sito ufficiale, viene annunciata la morte di Gordon
Faggetter, valido musicista, molto attivo in età giovanile, e poi
talentuoso e quotato pittore negli anni della maturità. Sul finire degli
anni Sessanta iniziò a suonare in Italia con il gruppo THE CYAN THREE che
accompagnò Patty Pravo nel primo periodo della sua carriera, sia in
tour che in sala d'incisione. Di Patty Pravo fu a lungo batterista
ufficiale e compagno (mai marito, come da sempre si ostina a sostenere la
cantante). Fu Gordon stesso, nel corso di un'intervista per il programma
EMOZIONI (RAI 2), a confermare che con Patty Pravo non era mai stato sposato.
Il timido Gordon lo vidi
sul palco di un palasport nel gennaio del 1969, avevo dodici anni e fu
proprio in occasione di un concerto di Patty Pravo, il primo in assoluto a
cui partecipavo come spettatore. Ero un bambino, mentre Gordon e Patty
poco più che adolescenti con i loro vent'anni appena sbocciati.
Non ho mai conosciuto
Gordon Faggetter personalmente, ma da diverse testimonianze video e dal racconto di un amico che
ebbe modo di incontrarlo a casa sua per trattare l'acquisto di un paio di
quadri, mi è sembrato di percepire la positività di una persona dolce e
discreta, attenta a non dire una parola di troppo soprattutto riguardo la
sua vita privata. E questo l'ho molto apprezzato, avrebbe potuto vendersi
un memoriale esclusivo degli anni a tratti burrascosi (come
sottolineavano le cronache dell'epoca) trascorsi con Nicoletta,
invece è sempre stato riservato, rispettoso, non ha avuto bisogno di
sfruttare e far fruttare esperienze e sentimenti personali.
Come pittore è stato
molto originale e fantasioso, mi è sempre piaciuto. Mitiche le copertine
degli album di Patty e Francesco De Gregori. Non serve aggiungere altro,
ci sono le sue opere a testimoniarne il talento. Tutto il resto è scritto nella
biografia presente sul
sito ufficiale.
Quando stamattina un caro
amico mi ha dato la notizia della sua scomparsa sono rimasto molto
colpito, credo sia per via di quella percezione positiva a cui ho
accennato e che ho sempre custodito.
Oppure sarà colpa del
tempo che sembra passare sempre più in fretta e che soprattutto in queste tristi
occasioni ci riporta alla nuda realtà.
Sinonimi & Contrari
GIUGNO 2020 - I generi maschile
e femminile
non esistono, se non nelle scartoffie dei polverosi uffici dell'anagrafe.
I giovani e i
vecchi non esistono,
abbiamo corpi e volti modificati ogni giorno dal tempo che passa
(e non solo)
ma il pensiero
e il desiderio, come i sogni, non hanno età.
Non esistono belli o brutti,
noi non siamo figurine da scartare o da conservare per essere incollate su un album che
domani
nessuno sfoglierà.
Non esistono i bianchi
e i neri,
tranne nel gioco della dama, degli scacchi e nella tastiera del
pianoforte.
Non esistono alti e bassi
(se non
dell'umore) e non è detto che gli
animi gentili
siano sempre felicemente magri,
aperti e disponibili e gli "acidi" tristemente grassi
e "saturi"
(giusto
per non perdere il gusto di giocare con le parole).
Esistono l'ignoranza
e la conoscenza,
la stupidità
e l'intelligenza,
l'inedia
e la buona volontà.
Esiste la malvagità (contrapposta alla
bontà) e nel voltare pagina è triste
scoprire come l'odio
e l'amore,
oltre ad essere "immateriali" altamente infiammabili, possano
rappresentare due
facce della stessa medaglia:
il rischio di rimetterci la "faccia sbagliata" è sempre in agguato, anche
quando pensiamo di aver fatto la cosa giusta.
La libertà è grande amica del
cambiamento ma non è sinonimo di felicità,
in nome dell'amicizia
si sono consumati i peggiori tradimenti.
Della nave
che volenti o nolenti dobbiamo mandare in porto,
il senso unico di marcia o gli infiniti cambi di rotta, spesso siamo noi a
deciderli.
Ma
tutto può accadere, anche a prescindere dalla nostra volontà, perché
esiste la buona e la cattiva sorte, ovvero la fortuna
e la sfiga.
Nel corso del grande
viaggio, nello spazio di un attimo, il vento può cambiare e il mare da
incredibilmente calmo
diventare pericolosamente agitato: a questo punto non resta altro da fare
che ammainare le vele e sperare.
Non tutte le tempeste sono
perfette.
|
| |